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Il centro commerciale
e le palpitazioni della maggioranza
di Franco Isman


Il 26 luglio gli uffici comunali hanno rilasciato il “permesso di costruire” (la ex concessione edilizia) relativo all'insediamento commerciale al Rondò dei Pini secondo il progetto rielaborato ed approvato dalla commissione edilizia il 4 maggio scorso. Ricordiamo che questo progetto prevede 4 piani al posto dei 10 originari, con una riduzione volumetrica di 36.000 metri cubi, una bella differenza. Ricordiamo però che questa riduzione non è acquisita definitivamente in quanto è pendente al TAR un ricorso del privato per la realizzazione del progetto originario che, per dirla “piatta”, l'amministrazione non è stata capace di far ritirare in cambio della spedita prosecuzione dell'iter della concessione. Insieme per Monza da parte sua ha sempre sostenuto che l'accordo di programma, che faceva espresso riferimento all'insediamento al Rondò dei Pini anche del nuovo tribunale, avrebbe dovuto essere integralmente rivisto a seguito della decisione, ormai acquisita, di mantenere il Tribunale nella sua attuale sede integrata da altri fabbricati esistenti e in ristrutturazione.

Giampietro Mosca, assessore all'ecologia e al Parco nonché presidente di Insieme per Monza, aveva dichiarato alcuni giorni fa che il rilascio di questo permesso, che evidentemente si sapeva imminente, sarebbe stato un errore gravissimo che si sarebbe aggiunto a quello compiuto dalla commissione edilizia che aveva rilasciato parere favorevole al progetto e che ciò avrebbe significato rovesciare il tavolo di verifica della maggioranza. Ora Insieme per Monza considera “riprovevole e inaccettabile” l'avvenuto rilascio del permesso, conferma quanto più volte affermato, pubblicamente e al tavolo di verifica, che non era stato fatto tutto il possibile per evitare di arrivare a questa conclusione, contesta il fatto che approvazione della commissione edilizia e rilascio del permesso siano mere procedure tecniche, procedure “dovute” secondo l'amministrazione comunale, e afferma viceversa che “la questione non riguarda gli uffici, è di squisita competenza politica ed è esclusivamente pertinente alla volontà politica”.

Avevamo già analizzato il problema esaminando le diverse posizioni e cercando fornire gli elementi di giudizio (Quel pasticciaccio brutto del Rondò dei Pini) e avevamo concluso affermando che “con l'accettazione della decisione del collegio di vigilanza ci ritroviamo invece nella attuale situazione con un permesso di costruire a questo punto dovuto e con la speranza che la riduzione di altezza sia poi confermata dai giudizi pendenti e che si riesca comunque a far rispettare al privato anche le “raccomandazioni” della commissione edilizia”.

Insieme per Monza oltre alla sostanza contesta anche il metodo, e cioè che si sia arrivati a questa conclusione mentre ancora se ne dibatteva al “tavolo di verifica”, e conclude affermando di ritenere che “la Monza balneare di fine luglio non sia il contesto adatto né per rilasciare concessioni né per comunicare decisioni politiche di gran peso per il movimento, Insieme per Monza si riserva di valutare i termini della rilasciata concessione e di informare la città sulle conseguenti decisioni a tempo debito”.

Parole foriere di tempesta, parole che preannunciano una crisi con l'uscita di Insieme per Monza dalla maggioranza. Ci auguriamo non sia così, perché significherebbe la fine di un'esperienza per tanti versi entusiasmante: l'amministrazione potrebbe sopravvivere grazie ai consiglieri che, guarda caso, hanno lasciato Insieme per Monza e la lista Moccia formando il gruppo misto, ma non sarebbe più la stessa. E non avrebbe nessuna prospettiva di ripetere l'exploit alle prossime elezioni.

Franco Isman

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  30 luglio 2004